Le cose brutte succedono agli altri, no? Non succedono a noi, non succedono a me. Le cose brutte, ma quelle veramente brutte sono roba da film. Ecco perché sono, sotto sotto, felice quando piango, perché mi pregusto la drammaticità del momento, la straziante banalità del problema. I più belli sono i problemi senza soluzione, pensavo, quelli in cui puoi crogiolarti serenamente senza sentirti obbligato a cercarla, per non sentirti miserabile.
Poi succede che c’è un problema che fa uno strano brusio di sottofondo, e tu sul momento non ci fai caso, poi ti accorgi di non sapere come porvi rimedio e ti dici che passerà da solo. Lo vedi che si avvicina però, e il rumore è sempre più forte, man mano più assordante, finché non potrai sentire che quello. E che succederà se non saprai cosa fare? Come uscirne. Cosa farai se sarà un vero problema? Se sarà una cosa brutta, niente film, niente lacrime drammatiche, paura. La paura vera, come dev’essere? La paura del soffio gelido della morte, la paura del futuro, la paura di perdere, per la prima volta, qualcosa di essenziale. Davanti a questo terrore come ti porrai?
Per ora solo quel rumore lontano, e più passa il tempo più ti assorda. E non sai come fare.
Camilla