Se ora, proprio ora, entraste in casa mia mi trovereste mentre mi rimpinzo di torta al cocco, bevo l’acqua a collo dalla bottiglia di vetro, lecco il coltello e soffoco amare lacrime per la mia esistenza senza scopi (chi vuole intendere intenda). Sono appena tornata da un triste aperitivo che mi ha abbattuto, oltre a tenermi fuori solo per un’ora scarsa.
Ma hey, fermi tutti, arriva la chiamata di salvataggio, la chiamata che mi salverà da quest’oblio!! Arrivo! Secondo Prosecco! A mia madre avanzerà la torta per colazione domani mattina! Non dovrò guardare Notting Hill in lacrime!
Alla fine la serata, in parte, non è finita in sfacelo. Se non fosse che sono ritornata nello stesso bar in cui ero stata neanche mezz’ora prima ed ho mangiato altri due vassoi di salatini, tramezzini e fonzies. La cosa comica è che mettono anche una vaschettina con l’uva, e mangio anche quella, non si dica che non sono una salutista! Comunque niente di così divertente da far dimenticare che è domenica sera. Ricordo dell’ultima domenica prima dell’inizio della scuola di aver passato una notte così bella assieme alla mia migliore amica da essere andata a letto col sorriso, e il giorno dopo sarei andata a scuola dopo tre mesi di fancazzismo, era addirittura doppiamente complicato stare senza pensieri.
Sarà che a me sentire le storie d’amore altrui non mi tira su di morale, fatto sta che dalle cinque e mezza alle dieci di sera non ho fatto altro che sentirmi bassa, grassa e indesiderata. Un connubio letale. Sarebbe stato meglio restarsene a casa a guardare Notting Hill e a fare la sintesi di francese, così magari mi sarei risparmiata di svegliarmi oggi alle sei. Dio me ne scampi.
Non ho voglia di andare a scuola, non ho voglia di fare niente, anzi, non ho nemmeno voglia di fare niente, qualcosa vorrei fare.
Camilla