Premetto che odio le verdure.
Tutte.
Tutte le odio.
Si salvano i carciofi sott’olio.
Perché sono vegetali affogati in qualcosa di ipercalorico,
mi piacciono perché godo nel vederli sconfitti al grasso.
E’ necessario che lo sappiate,
perché non avevo mai pensato alla morte…
prima di diventare un pomodoro.
Giuro, continuo a confondere l’interno bianco del frigo
con la luce alla fine del tunnel.
Sono circondata dai miei simili
e li disprezzo.
Luridi, schifosi, aspri, viscidi pomodori.
Statemi lontani!
Via!!
Siete buoni solo al ketchup!!
E niente, qua la situazione si fa tesa.
Sono un’emarginata.
Non capiscono che inveisco contro di loro,
che li sto odiando.
Parlano un’altra lingua,
il russo credo…boh.
No, fermi, quella era l’insalata.
Stanno macchinando qualcosa questi pagliacci,
io lo so.
Le banane di là, nell’altro cassetto,
non sono collaborative.
Passano il loro tempo a ciondolare e ad abbronzarsi,
e più si abbronzano più diventano sceme.
Alcune di loro,
le più lascive,
provocano la fazione degli spinaci tradizionalisti.
I cachi mela vogliono la rivoluzione.
Temo per la mia incolumità.
Camilla (che ci ha definitivamente lasciati ed è ora un pomodoro)