Vi capita mai di piangere tanto da star male?
Che ad un certo punto non vi entra più aria, e la gola vi brucia, vi si tappa il naso, vi viene il vomito e la testa è pesante.
Vi è mai capitato?
Vi è mai capitato di piangere come un bambino piccolo, disperati, in maniera infantile, patetica, quasi ridicola. E di guardarvi intorno per trovare una via d’uscita. E stringete gli occhi perché sperate di poter cessare di esistere giusto il tempo che tutto sia finito.
Le responsabilità, i problemi, i nostri limiti ci fanno scappare. Non si capisce se vorremmo scappare da loro o da noi stessi. Ma a volte vorrei solo correre in mezzo ai campi, in mezzo alla pianura sconfinata e non farmi trovare, oppure chiudermi nel mio armadio.
Perché bisogna confrontarsi con qualcosa di più grande di noi, talvolta, per capirci, per capire dove possiamo arrivare, che limiti ha la nostra paura, e come superarla. Per avere coscienza di se stessi bisogna mettersi alla prova, poche storie. Ed è uscire allo scoperto, ed è sentirsi completamente in balia delle nostre mancanze, dei nostri errori, dei nostri difetti. Ed è giusto così. Bisogna abituarsi.
Camilla