Suppongo che esistano dispiaceri che fanno venire male alla testa. I miei me lo fanno venire. Mi accartocciano i neuroni l’uno contro l’altro e loro si scontrano senza sapere che fare. Tutte le energie che avrei potuto avere si perdono in questo impatto. E vivere per un po’ di tempo ti sembra solo un grosso sforzo, un enorme ostacolo alla tua lenta autodistruzione, al tuo patetico raggomitolarti nell’autocommiserazione. Sono cose nelle quali uno vuole il suo tempo e il suo spazio, per concentrarsi e piangersi addosso a dovere. E i piedi non sanno dove andare, gli occhi dove guardare, le mani cosa toccare. È tutto energia che sfuma via come dopo tante percosse.
Camilla